Preti giovani a Palermo sulle tracce di Puglisi
(Fonte:
chiesadimilano.it) Oltre cento presbiteri ordinati tra il 2006 e il 2015 al pellegrinaggio Ismi, guidato dall’Arcivescovo (nei primi tre giorni) col Vicario generale. «Tutto ruoterà attorno alla figura del sacerdote ucciso dalla mafia», spiega don Ivano Tagliabue della Formazione del clero «Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia». È preso da un versetto del capitolo quinto della Lettera di Paolo ai Romani il tema del pellegrinaggio per i preti dell’Ismi, l’Istituto sacerdotale Maria Immacolata, e del secondo quinquennio di Messa. La scelta si comprende ancor più se si aggiunge che la meta è la Sicilia, e in particolare il quartiere palermitano di Brancaccio, dove ha vissuto e operato padre Pino Puglisi, sacerdote assassinato dalla mafia il 15 settembre 1993.Ad accompagnare e guidare gli oltre cento preti ordinati tra il 2006 e il 2015, che partono lunedì 11 aprile dall’aeroporto di Linate (per fare ritorno venerdì 15), sarà l’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, insieme al Vicario generale monsignor Mario Delpini, che è anche responsabile della Formazione del clero e dell’Ismi, ai Vicari episcopali di Zona e a tutta l’équipe della Formazione del clero. Saranno cinque giorni intensi, ricchi di visite, incontri, testimonianze e anche tanto raccoglimento e preghiera. L’obiettivo del pellegrinaggio, infatti, è da sempre quello di offrire ai giovani preti un’occasione di fraternità, da condividere con il loro Arcivescovo (che sarà con loro fino a mercoledì 13). «La Polonia, Sarajevo, ogni volta cerchiamo una meta che possa farci confrontare con una determinata Chiesa e con una figura particolarmente significativa di prete», precisa don Ivano Tagliabue, collaboratore del Vicario della Formazione permanente del clero. Anche l’arte - di cui la Sicilia è ricchissima, da Palermo a Cefalù, passando per Monreale -, offrirà numerosi spunti di riflessione e spiritualità. «Tutto ruoterà attorno alla figura di padre Puglisi e alla sua testimonianza di uomo e di prete ucciso dalla mafia, una cultura a cui il Vangelo era scomodo - spiega don Tagliabue -. Ma anche in una terra piena di contraddizioni e di male può nascere una Chiesa e una figura di vero e proprio testimone del Signore». La meditazione che l’Arcivescovo terrà martedì mattina sarà infatti intitolata «Martirio oggi, uno sguardo ampio», mentre quella di monsignor Delpini, il giorno successivo, sarà sul prete, il martirio e la testimonianza. Estremamente toccante si rivelerà la visita al Brancaccio, durante la quale la comitiva ambrosiana sarà guidata dai giovani del quartiere nella chiesa di don Pino, nella piazza dove fu ucciso, nel centro di accoglienza «Padre Nostro» da lui voluto e fondato nel 1991 e persino nel quartiere degradato «Stati Uniti». Qui si avrà sotto gli occhi un esempio concreto dell’ambiente in cui il sacerdote inviso alla mafia operava. A questo proposito il teologo don Massimo Naro terrà una riflessione dal titolo «Puglisi e il martirio nella Chiesa inserita in questo territorio», mentre proprio nella chiesa di Brancaccio monsignor Salvatore Di Cristina, arcivescovo emerito di Monreale e compagno di Seminario nonché collaboratore di padre Puglisi, concelebrerà la Messa, raccontando qualche aneddoto sull’amico. Il pellegrinaggio si concluderà venerdì 15 aprile a Palermo con l’incontro con fratel Biagio Conte, un «testimone contemporaneo» che nella comunità «Missione di speranza e carità» accoglie i senza fissa dimora. «Sappiamo di essere molto attesi da tutto il clero siciliano - anticipa don Tagliabue - e siamo concordi nel non voler puntare troppo sull’impegno sociale di padre Puglisi, che pure c’è stato e di cui ancora oggi si raccolgono i numerosi frutti». L’obiettivo del pellegrinaggio è quello di mettere in luce il suo aspetto più umano, la figura di prete e di credente, la vita vissuta nell’essenzialità. «La quotidianità pastorale è capace di consegnare significati grandi - conclude don Tagliabue - e questo deve essere di esempio per i nostri giovani preti e per tutti noi sacerdoti ambrosiani». Fonte:
chiesadimilano.it |
LE
FOTO DI ARMANDO GERACI
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S.
Em. Card. Scola
e S. Ecc. Mons. Manzella
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Scola ai giovani preti: «Attratti dalla potenza inerme del martirio»
(Fonte:
chiesadimilano.it)Nella Cattedrale di Cefalù l’Arcivescovo ha aperto il pellegrinaggio Ismi sulle orme di don Puglisi, il sacerdote assassinato dalla mafia e beatificato nel 2013. Vi partecipano 120 presbiteri ambrosiani ordinati tra il 2006 e il 2015 «Che cosa desideriamo con questo pellegrinaggio, cosa vogliamo? Cercare sguardi e volti che ci interroghino»: è stato il vicario generale della Diocesi di Milano e responsabile della Formazione permanente del clero monsignor Mario Delpini ad aprire lunedì 11 aprile l'esperienza in Sicilia di 120 giovani preti, promossa dall’Ismi, l’Istituto sacerdotale Maria Immacolata, e riservata ai sacerdoti ordinati tra il 2006 e il 2015.«Siamo qui per incontrare i volti delle opere d'arte, il volto di don Pino Puglisi, lo sguardo di Cristo», ha spiegato Delpini rivolgendosi ai sacerdoti ambrosiani parlando ai piedi del maestoso mosaico del Pantocratore della Cattedrale di Cefalù, portato a compimento nel 1148 sotto il regno di Ruggero II. «Questo sguardo di Gesù ci interroga e ci inquieta - ha proseguito -: è uno sguardo che ci vuole bene e noi vogliamo lasciarci raggiungere da lui». E parlando di Puglisi, il prete palermitano ucciso dalla mafia e beatificato nel 2013, Delpini ha ricordato «lo sguardo di un confratello che ci stimola, ci incoraggia e ci interroga: io quale sguardo ho della realtà? Quale volto di prete presento alla gente, alla Chiesa?». L'incontro nella Cattedrale di questa piccola, ma storica comunità diocesana – 110 mila abitanti, 53 parrocchie, 23 Comuni, 82 preti - ha aperto il pellegrinaggio che si protrarrà fino a venerdì 15 aprile e che nei primi giorni è guidato dal cardinale Angelo Scola. «Siamo qui perché abbiamo sentito il fascino della potenza inerme del martirio - ha spiegato l'Arcivescovo di Milano nell'omelia della Messa -. Siamo qui perché vogliamo capire come il beato don Pino Puglisi, un prete come noi, un sacerdote immerso nella pastorale ordinaria come tutti noi, sia potuto giungere a rispondere all'amore di Gesù fino al supremo gesto dal martirio. Anche noi non possiamo e non dobbiamo sfuggire alla logica del martirio: del sangue o della pazienza del quotidiano, cui il ministero ci chiama. Per questo dobbiamo elevare una preghiera: “Aiutaci Signore a dare la vita per te”». «Vedere così tanti giovani sacerdoti nella nostra cattedrale è un sussulto di speranza e di gioia - ha confidato il vescovo di Cefalù monsignor Vincenzo Manzella al termine della celebrazione -. Non potete immaginare il regalo che ci avete fatto oggi. Abbiate fiducia nell'uomo e nel Signore: se siamo qui è perché abbiamo creduto in lui. Vi auguro che il volto di questo Cristo Pantocratore, in questo Anno della Misericordia, rimanga nel vostro cuore». Fonte:
chiesadimilano.it |
AUDIO (Tratto
dalla Celebrazione
Eucaristica
del Card.
Scola) 1.
Canti
di ingresso 2.
Omelia
del Cardinale
Scola 3.
Ringraziamenti
del Vescovo
Manzella
e del Vescovo
Delpini 4.
Benedizione
finale
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