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28/04/14. Addio Angela Di Francesca, voce poetica e civile di Cefalù

Il necrologio di giorno 28/04/14: Dopo avere danzato, recitato, cantato, vissuto pienamente con entusiasmo e curiosità, ora si riposa Angela Diana Di Francesca. Dimenticarti è impossibile, grazie. Ci hai Insegnato che la vita è poesia. 
Giovanni, Marzia e Andrea. 

Da lavoceweb: La cultura siciliana e quella di Cefalù perdono una voce poetica e civile. È morta Angela Diana Di Francesca. Era in coma da quasi due mesi dopo un malore improvviso. È molto ampio l’orizzonte attraversato da Angela Di Francesca: attrice teatrale, scrittrice creativa, poetessa, giornalista, fotografa, critica e storica del cinema. Con il cinema, poi, ha avuto un rapporto molto stretto che viene da una lunga storia familiare cominciata con il nonno Salvatore Di Francesca. Era un fotografo, conosciuto come “don Totò”, e nel 1909 scoprì le grandi potenzialità della nascente industria cinematografica. Fu lui a rilevare da Salvatore Piraro, un ex emigrato negli Usa, la licenza per l’attività cinematografica proseguita per un secolo. E anche il padre di Angela, Giuseppe, fu catturato dal fascino del cinema e fece diventare la sala di corso Ruggero un punto di incontro con attori, registi, critici, sceneggiatori, la sede di rassegne prestigiose come "Le città del cinema". 
È incredibilmente lunga la lista degli artisti che a Cefalù sono passati per questa sala: Damiano Damiani, Giuliano Montaldo, Mauro Bolognini, Elio Petri, K.M.Brandauer, Marco Bellocchio, Ugo Pirro, Leopoldo Trieste, Martine Brochard, Edwige Fenech, Nanni Loy, Franco Nero, Liliana Ballester figlia del famoso illustratore di manifesti, il regista e scrittore Turi Vasile, l’attore e regista Accursio Di Leo, lo scrittore Vincenzo Consolo, i maestri Stelvio Cipriani e Roberto Pregadio. 
Come non poteva Angela, cresciuta con la sorella Caterina in questo clima pieno di stimoli, innamorarsi del cinema? Era un incontro che non veniva solo dai rapporti con figure di grande fascino ma anche da una personale sensibilità arricchita da letture, esperienze, ricerche, elaborazioni. Al cinema Angela ha dedicato una parte della sua attività culturale e un contributo alla ricerca della memoria familiare con il libro “Cinematografari” curato assieme a Caterina, edito da Marsala, pubblicato nel 2009 in occasione del centenario della sala e presentato in una serata alla quale è intervenuto anche Giuseppe Tornatore. 
C’era una lunga amicizia tra Angela Di Francesca e il regista, cominciata anche prima che Tornatore scegliesse Cefalù come uno dei set di “Nuovo cinema Paradiso”. Per quel capolavoro, premio Oscar come miglior film straniero nel 1990, Tornatore utilizzò anche alcune delle macchine di proiezione che la famiglia Di Francesca, con il contributo fondamentale di Giovanni Cristina marito di Angela, custodiva (e ancora custodisce) assieme a una raccolta unica e originale di locandine di vecchi film. 
Ma Angela Di Francesca è stata anche altro e di più. Prima di tutto un’intellettuale di grande vivacità e di poliedrici interessi. Ha pubblicato poesie e racconti nei quali sono dominanti il mondo dei sentimenti e il disagio esistenziale. Si possono citare, tra gli altri, “Ponti del normale” (Vittorietti editore), “Falsi indizi” e “Le ragioni della notte” (edizioni Ila Palma), “Le ragioni della notte”, “Magica Cefalù” e “La rosa e il labirinto”, segnalato per il premio internazionale Mondello. 
Nel 2005 è stata tra i poeti inseriti in “Isola virtuale” alla Biennale di Venezia e nel 2006 ha rappresentato la poesia al Festival delle donne di Palermo nel quale Milva impersonava lo spettacolo e Emma Dante il teatro. Nel 2009 ha rappresentato l’Italia alla rassegna poetica internazionale di Bratislava. 
E tutto questo intenso lavoro letterario si è intrecciato con quello giornalistico. Angela ha scritto per Repubblica e ha firmato molti articoli per le pagine culturali della Voce sia nella versione stampata che nella testata on line. A volte era lei a segnalare temi e personaggi, che poi raccontava con competenza e intensità narrativa. Più spesso era necessario stimolare i suoi interventi. Ma lei era fatta così: misurata e riservata, discreta e leggera, forte ma presa sempre dalla ritrosia. Mai banale.
Negli ultimi anni la ricerca artistica di Angela Di Francesca si è rivolta verso una sperimentazione di suoni e di linguaggi che uniscono tutti i sud del mondo. Ha così fatto incontrare la poesia con le canzoni struggenti di José Luis Sottile in uno spettacolo di successo come “Parole e musica” più volte rappresentato a Cefalù.
Di Angela Diana Di Francesca non sarà mai possibile comporre un profilo completo. Tanto vasta era la curiosità e forte la sensibilità civile che animava il suo rapporto con l’arte, la letteratura, la politica, la società. Alcune sue scelte hanno seguito un itinerario di rottura, di discontinuità e di rinnovamento: che poi era stato il terreno nel quale aveva incontrato l’uomo della sua vita, Giovanni Cristina. Negli anni Settanta aveva suscitato un’eco nazionale la sua richiesta di iscrizione con un gruppo di donne al circolo Unione, dove erano ammessi soltanto soci uomini. Quell’iniziativa nasceva in un contesto storico avviato verso un cambiamento radicale, testimoniato dalla crescita della sinistra e dal ruolo sempre più incisivo dei movimenti. Quella volta Angela Di Francesca e le altre donne cefaludesi portarono un contributo importante al dibattito sulla condizione della donna in Sicilia e crearono le condizioni perché un retaggio culturale del passato venisse rimosso con un gesto di forte carica simbolica. Nel quale si poteva comunque riconoscere l'eco delle battaglie femminili del '68: un tema che ritorna nelle pagine del libro "La rosa e il labirinto" in cui Angela si ferma a riflettere sul percorso compiuto e sul tentativo di “uscire dal vizio assurdo dell’angoscia e dell’impotenza".
In fondo si può dire che questa visione solida e battagliera, questa cifra espressiva molto connotata, si ritrovi in tutti i passaggi della vita di Angela Di Francesca come operatrice culturale, come organizzatrice di eventi, come attrice, come autrice. E questo impegno è proseguito fino alla fine: si apprestava a partecipare a una serata teatrale quando è stata colta dal malore che l’avrebbe stroncata. Addio, cara Angela. E grazie per averci regalato lo stupore e l'intensità di chi esce da protagonista dal teatro della vita. 
Franco Nicastro. lavoceweb

Le più sentite condoglianze al marito Giovanni Cristina, alla figlia Marzia on Andrea, alla sorella Caterina ed ai familiari tutti.