Discorso del
Sindaco di Cefalù in occasione della “Fruottula”
Buona sera a tutti, Desidero porgere un caloroso
saluto e un vivo ringraziamento a tutti i componenti del Comitato per la
“Fruottula” (e, in particolare, a Rosario Rinaudo), per l’impegno e la
dedizione con la quale hanno contribuito a ripristinare l’antica tradizione
della “fruottula” che da due anni era stata interrotta. L’Amministrazione, che mi onoro
presiedere, ha dato il proprio sostegno all’iniziativa (che è stata realizzata
esclusivamente attraverso il contributo economico dei privati) perché crede
fortemente nel valore identitario rappresentato dalle tradizioni. Una tradizione, infatti, non è
altro che la trasmissione nel tempo,
all'interno di una comunità, della memoria di eventi sociali o storici e delle
usanze che costituiscono il cemento che unisce gli abitanti di un luogo. Salvaguardare questo concetto è
importante, ancor di più, nella nostra città, nella quale, da tempo si registra
un progressivo affievolimento dei legami con le testimonianze del nostro
glorioso passato. Poiché, come ho detto in altro
contesto, ritengo che una comunità possa
puntare a un futuro di autentico sviluppo solo se ha ben saldi i legami
con la storia, così è necessario mantenere vive quelle tradizioni che ci
richiamano al nostro passato, anche se queste devono necessariamente essere
rilette alla luce dei cambiamenti sociali e culturali che sono avuti nella
comunità locale. In tal senso anche l’antica
tradizione della “fruottula” deve essere reinterpretata e, in qualche modo,
attualizzata. Una volta la “Fruottula” era
inscindibilmente legata alla cosiddetta “ottava” del Corpus Domini ed era, innanzitutto, un tributo di devozione
popolare da parte dei ceti economici e sociali in cui erano divisi gli abitanti
di Cefalù. Ecco quindi i: “Mastri
ranni (oggi potremmo dire gli imprenditori), i “mastri nichi” (artigiani
e manovali), “l’uomini ra chiazza” (commercianti), “i viddani” (i
contadini), “ i piscatura” (i pescatori), “ i marinari da rivela”
(i lavoratori della marina mercantile), i “galantuomini” (i nobili), “i
parrini” (i componenti del clero cittadino), che per otto giorni
animavano l’ottava del Corpus Domini.
Oggi la composizione della
società cefaludese è profondamente mutata: antichi mestieri sono scomparsi, altri
sono nati, le sensibilità sono cambiate e, quindi la manifestazione assume una
dimensione laica che vuole ricordare le tradizioni contadine del popolo
cefaludese che insieme alle attività legate al mare intendono rappresentare le
due forze propulsive dell’economia cefaludese: la pesca e l’agricoltura (così
efficacemente rappresentate nel nostro stemma civico: il pane e i pesci) che
per secoli hanno retto la società locale. Ecco perché nella nostra
“fruottula” vedrete sfilare: contadini, contadine e prodotti agricoli, ma anche
una barca e la rappresentazione dei prodotti del pescato. Ecco i fiori, che richiamano la
primavera e il risveglio della natura che era un simbolo di buon auspicio per
una stagione ricca di raccolti agricoli. Metaforicamente oggi auspichiamo
una nuova ‘primavera’ delle attività economiche che possa far superare ‘ l’inverno’ della crisi e creare nuove
opportunità lavorative e di sviluppo economico. Ecco, quindi, che la tradizione
della “fruottula” assume una dimensione attuale e moderna che ci aiuta ad
interpretare la realtà odierna. Una tradizione laica che deve essere tenuta
distinta dalla festa religiosa del “Corpus Domini” che sarà celebrata domani. Tuttavia, desidero ricordare che
in antico la “frottola” era un componimento poetico, che veniva composto in
occasioni solenni. Ancora fino alla fine dell’Ottocento nelle nostra Cefalù si
composero “frottole” in occasione della Festa del Salvatore per invocare la
Protezione Divina sulla nostra città e chiedere di donare ottimi raccolti e un
buon pescato. Credo che anche oggi, se pur in
maniera diversa e in modo semplice e laico, il ripristino di una tradizione
“cefalutana” come la “fruottula” possa costituire un momento in cui la comunità
riscopre quei comuni legami che rendono ogni singolo componente parte di un
insieme e forniscono le motivazioni per lavorare quotidianamente per una
autentica crescita collettiva. Grazie.
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