31/08/12. La Cittadinanza onoraria a Matteo Collura

L'invito del Sindaco
Il Sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina è lieto di comunicare che venerdì 31 agosto 2012, alle ore 19.00, presso la Sala delle Capriate, aula consiliare del Comune di Cefalù si svolgerà la Cerimonia di conferimento della Cittadinanza Onoraria a Matteo Collura, giornalista e scrittore che ha pubblicato numerosi libri, la maggior parte dei quali dedicati alla Sicilia.
Di Cefalù ha scritto, in particolare, nel suo famoso romanzo l’“Isola senza ponte”, pubblicato nel 2007 dalla Longanesi.
Recentissima la sua splendida nota introduttiva all’elegante volume fotografico, dedicato a Cefalù, con fotografie di Angelo Pitrone edito da Sciascia per conto della Fondazione Mandralisca.
Lo scrittore girgentino è autore, tra l’altro, del volume “Il Maestro di Regalpietra” biografia dell’amico Leonardo Sciascia e dell’intenso romanzo “Il gioco delle parti – vita straordinaria di Luigi Pirandello”.
Il riconoscimento, già deliberato dalla precedente Amministrazione in data 24/04/2012, intende onorare l’intellettuale che ha scritto in maniera mirabile di Cefalù e dei cefaludesi, cogliendone appieno l’essenza più profonda.

Tratto da: Lavoce web.
Collura cittadino di Cefalù: “Qui tutti i luoghi della terra”
Che cosa ha portato Matteo Collura a incontrare Cefalù? “La mia tendenza allo stupore e il mio insaziabile bisogno di scoprire il bello in un modo che mostra il suo volto peggiore” ha risposto lo scrittore agrigentino durante la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria che si è svolta nella sala delle Capriate al palazzo municipale.
Per il sindaco Rosario Lapunzina, che ha attuato una decisione del suo predecessore Giuseppe Guercio, Collura può essere considerato il maestro della “cefalitudine”. Cioè di quella mentalità tipica dei cefaludesi che è frutto dell’essere un “paese antico, dalle abitudini antiche, dai riti antichi, che, nel mentre, non può fare a meno di aprirsi alla modernità più pressante”. La frase è stata ripresa dal sindaco dalla nota introduttiva di Collura al volume fotografico di Angelo Pitrone, recentemente pubblicato dalla casa editrice Sciascia, su iniziativa della Fondazione Mandralisca.
Il giudizio dello scrittore, ha aggiunto il sindaco, “delinea mirabilmente l’essenza di Cefalù, una città antica, dalle radici conficcate nella pietra, ma protesa verso il mare, verso il futuro, verso l’incontro con altre culture e mentalità”.
E se è vero che l’antico è la base della storia della città e del modo di essere dei cefaludesi il moderno “deve essere rispettoso dell’antico e deve offrire quelle opportunità di sviluppo che altrimenti sarebbero impossibili”.
Aiuta questo collegamento l’operazione culturale di Collura il quale coglie un dato fondamentale: che Cefalù “è una terra in cui il passato ed il presente si fondono e si proiettano verso il futuro; in cui la mentalità siciliana, con i propri usi e costumi, si mescola con le diverse culture dei turisti e dei visitatori, nella quale i suoni del siciliano si confondono con quelli delle diverse lingue del mondo”. È quindi una città nella quale “senza muoversi, si può incontrare il mondo, perché è il mondo che di qui passa, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione”.
Inevitabile a questo punto il richiamo a Sciascia, di cui Collura è stato amico e biografo. Sciascia diceva che la Sicilia è “metafora del mondo”. Un’isola che non potrà essere collegata con un ponte, perché è impossibile collegare un continente a un altro, anche servendosi delle tecniche ingegneristiche più strabilianti. In questo passaggio Lapunzina ha richiamato uno dei libri più suggestivi di Collura, “L’isola senza ponte”, per riflettere sul fatto che “se la Sicilia è metafora del mondo, allora Cefalù è metafora della Sicilia, del suo crogiolo di cultura, di storia, di arte”.

Le FOTO di Armando Geraci