03/08/12.
In Cattedrale il Concerto in memoria
a Salvo Cicero
Nel
breve VIDEO: il bis concesso dal
M° Luigi Rocca
Un Gloria che fa incontrare tanti fili di storia
di Mario Macaluso, cefalunews Ha fatto esplodere la Cattedrale normanna il Gloria di Vivaldi cantato e
suonato, in ricordo del musicista Salvo Cicero, dall'orchestra da camera
intestata al violinista scomparso nel 1982, la corale dell'associazione
siciliana musica per l'uomo e il coro Stesicoro di Termini Imerese. In un Duomo
gremito di persone, nel corso dell’esecuzione, in tanti hanno acceso il proprio
telefonino per registrarne le immagini e le note che si espandevano tra le mura
secolari della chiesa. Una scena inconsueta, all'interno di una Basilica, che
racconta come la musica e il canto di venerdì sera, per chi è salito
nell'insolito palco allestito in Cattedrale, provenivano dal cuore. Battiti
musicali che, a distanza di decenni, hanno fatto incontrare musicisti, e non,
legati da fili di storie diverse che per una sera, in nome di Salvo Cicero,
hanno scoperto di essere legati da quelli, che il sentire comune, chiama
coincidenze.
Nel Gloria di Vivaldi è confluita anzitutto la passione
musicale di un filo di storia sbocciato, subito dopo la scomparsa del giovane
violinista, in quella via Veterani dove erano rimasti la sorella, il cognato e i
due nipoti anche loro presto musicisti. Un filo di storia, quello partito dalla
via che collega il centrale corso Ruggero con la sempre affascinante piazza
Marina, che portava le note di una passione sempre viva. Un filo che, per tante
coincidenze, si è legato presto a un gruppo di musicisti cefaludesi, e di
appassionati, che nel 1991 hanno fondato un’associazione per far vivere una
corale. Tra i fondatori c’è Salvatore Di Fatta, il cognato di Salvo. La corale
comincia a dare i primi passi. Cresce in umiltà e senza molto clamori. Per le
coincidenze della vita ne diventa direttrice artistica Maria Elisa Di Fatta, la
nipote del violinista scomparso nel 1982. La giovane cantante, però, scompare
anche lei prematuramente e la corale ne prende il suo nome. Le coincidenze
continuano a tessere fili di storia. Fino a quando alla vigilia del trentesimo
anniversario dalla scomparsa di Salvo Cicero questi fili s’incontrano. Qualcuno,
Colui che li tesse notte e giorno, li ha fatti incontrare, ancora una volta
quasi fosse una coincidenza, davanti al Suo volto, quel Pantocratore a cui Salvo
Cicero era talmente legato da non volere lasciare la sua terra per un posto
importante alla scala di Milano.
Nel concerto tenutosi in Cattedrale per
ricordare il violinista Cicero s’incontrano così alla fine altri fili di storia.
Quello che lega artisticamente il maestro e compositore cefaludese Pino Testa
con la giovane violinista Maria Elisa. Per lei compone un brano dopo la sua
morte. Per quelle solite coincidenze della vita ne compone subito dopo un altro
per Salvo Cicero. Il brano è stato eseguito per la prima volta proprio venerdì
sera e sempre per quelle che la vita chiama coincidenze ad eseguirlo sono i
cameristi nati proprio nel nome del violinista Salvo. Infine un ultimo filo
sembra legare questa storia. E' il 1982, lo stesso anno della scomparsa di
Cicero, quando nella parrocchia di san Francesco a Cefalù arrivano i frati
cappuccini per guidarla dopo la scomparsa del parroco Camilleri. Uno di questi
frati è padre Aurelio che aprendo le porte del convento all'associazione
siciliana musica per l'uomo, quella che nel 1991 nasce per fare spazio alla
corale che oggi porta il nome di Maria Elisa, ne ha consentito la sua crescita
artistica e spirituale. E lui, padre Aurelio, venerdì sera con il suo filo di
storia era presente in Cattedrale. A dirigere il concerto di fili musicali in
Cattedrale è stato il maestro Luigi Rocca, anche lui legato a Cicero da uno
speciale filo di storia. Commovente il momento nel quale ha voluto con lui sul
palco la moglie e i figli del suo maestro di vita «Salvuccio». Mario
Macaluso, cefalunews