ACCENDI
LA LEGALITA' - 19 luglio 2012
Cefalù, fiaccole di legalità.
Una via per i giudici uccisi
Il tratto della via Cavour che dal tribunale giunge in piazza Cristoforo Colombo, a Cefalù, è stato intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i giudici simbolo della legalità. L’intitolazione della via è avvenuta in occasione del ventennale della strage di via D’Amelio. E sempre nella stessa zona antistante il tribunale verrà scoperta successivamente una lapide in onore di Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone, e degli uomini delle scorte dei due giudici. “Per uno strano paradosso – ha detto il sindaco Rosario Lapunzina – la via viene intitolata nel momento in cui il governo taglia sulla giustizia e alcune sezioni dei tribunali, come la sezione di Cefalù, devono chiudere i loro battenti”. Ma nulla sembra perduto per il primo cittadino che non ha mancato di far sapere che chiederà insieme all’amministrazione una proroga di almeno 5 anni ancora. Alla cerimonia, che è coincisa con la manifestazione organizzata dall’Agorà dopo l’esperienza dello scorso anno, erano presenti i sindaci delle Madonie, le forze dell’ordine, il comandante della capitaneria di porto, tantissimi cittadini e diverse associazioni. Non ha potuto presenziare Manfredi Borsellino perché impegnato a Palermo, ma il dirigente del commissariato ha fatto pervenire una lettera al sindaco e un cittadino, dopo aver ascoltato quelle parole, non è riuscito a trattenere la sua emozione gridando: “Viva la libertà, viva la Sicilia libera dalla mafia”. Subito dopo l’intitolazione della via ai due giudici uccisi nelle stragi di Capaci e via D’Amelio, un lungo corteo con le fiaccole ha iniziato a sfilare per raggiungere piazza Duomo dove si è aperto un dibattito proprio sui temi caldi della legalità. Cefalù, dunque, sembra avere rotto ogni forma di silenzio in fatto di mafia e di legalità. Se per 19 anni è stata considerata un luogo franco della mafia perché così conveniva a Cosa nostra per agire in modo indisturbato, adesso sembra che abbia iniziato a spirare un nuovo vento: il vento della responsabilità e della legalità contro ogni forma di omertà e di mentalità mafiosa. 19.07.2012 Fonte:
lavoceweb.com, Riccardo Gervasi
Le
FOTO della manifestazione
Ore
18.30: raduno al Tribunale
di Cefalù
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I
ragazzi dell'Agorà
con Don Giuseppe Licciardi
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Il
gruppo MASCI di Cefalù
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I
bambinidellla scuola
elementare con la divisa
di baby poliziotto
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Alcuni
addetti ai lavori del
tribunale che protestano
per la chiusura per
motivi "economici"
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Parla
il Sindaco di Cefalù
che legge un messaggio
del Dott. Manfredi Borsellino,
purtroppo assente a
questa manifestazione.
Il Testo del messaggio
di Manfredi Borsellino: "Oggi, malgrado Palermo sia in fermento per la ricorrenza del “ventennale”
della strage di via D’Amelio come poche volte in passato, non sarei dovuto
mancare a un appuntamento come questo, l’intitolazione di una importante arteria
di Cefalù al giudice Falcone e a mio padre. Di intitolazione di piazze e
strade – come potete immaginare – in questi venti anni ve ne sono state tante e
in tutta Italia, ma questa riveste un’importanza e un significato diversi,
questa è l’intitolazione al giudice Borsellino della strada di un Comune il cui
Commissariato di Polizia è diretto dal figlio, non è pertanto per chi vi parla
un’intitolazione come tutte le altre. Da qui il mio rammarico, oserei dire la
mia sofferenza e il mio travaglio interiore per non potere presenziare ad una
cerimonia irripetibile. Rammarico perché mai sarei voluto mancare
all’intitolazione di una via a mio padre nel comune in cui rappresento
un’istituzione importante come la Polizia di Stato, sofferenza perché non
nascondo il mio disagio nel non potermi allontanare da Palermo per impegni,
direi doveri istituzionali, a cui, potendolo, mi sarei sottratto
volentieri. Non è il caso di riferire le ragioni che mi stanno costringendo a
trascorrere questa giornata di dolore ma anche di grande speranza qui a Palermo
invece che “rifugiarmi” nella mia piccola “Vigata”, ovverosia Cefalù, ma per me
è fondamentale che voi sappiate, soprattutto voi cittadini e giovani cefaludesi
e madoniti presenti insieme ai vostri amministratori, che il vostro Commissario
di Pubblica Sicurezza sarebbe dovuto e voluto essere qui, non fosse altro che
per la circostanza che qui oggi si intitola solennemente una via ai giudici
Falcone e Borsellino, a Palermo invece, la città natale di mio padre ma anche
quella dove ha trovato la morte, ad oggi, dopo venti lunghi anni, gli organi
competenti non hanno ancora deliberato un’analoga intitolazione. E allora,
rammaricandomi ancora di più per la mia inevitabile assenza a questa come alle
altre iniziative che si tengono oggi qui a Cefalù grazie ai giovani
dell’”Agora’” che idealmente abbraccio, ringrazio doppiamente l’Amministrazione
e il Consiglio comunale di Cefalù, i Sindaci intervenuti e soprattutto i
cittadini presenti, per un’iniziativa che quando assunsi la dirigenza del
Commissariato di questo comune oltre tre anni fa, non consideravo affatto
scontata o dovuta. Mi piace pensare che se oggi l’Amministrazione Comunale da
poco insediatasi ha deciso di intitolare una strada a mio padre e al giudice
Giovanni Falcone, lo ha fatto non certo per la mera coincidenza che uno dei
figli dei due giudici martiri della giustizia riveste un incarico delicato in
questo Comune, ma perché ha creduto davvero che anche e soprattutto così si
onora la memoria di chi non ha esitato un attimo a sacrificare la propria vita
per una società più giusta. Manfredi Borsellino"
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Ci
sono molti Sindaci del
comprensorio madonita
con i gonfaloni
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Don
Giuseppe Licciardi ed
il Sindaco Lapunzina
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Le
forze dell'ordine presenti
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Lo
striscione "simbolo"
della manifestazione
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Il discorso
del Sindaco prima dell'intitolazione
della strada a Falcone
e Borsellino “Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto. Contano le azioni non le parole. Se dovessimo dar credito ai discorsi, saremmo tutti bravi e irreprensibili". Così ebbe a dire un uomo che ha pagato con la propria vita, con quella di sua moglie e delle sua scorta il coraggio di essere fedele al suo pensiero. Questo uomo era Giovanni Falcone. Era un giudice, una persona che voleva sconfiggere il “male oscuro” che è rappresentato da tutto quanto va contro la legge e della legge si fa beffe, facendo credere che solo nell’illegalità si può vivere. Nella nostra città, da alcuni ritenuta, a torto, un’isola felice, lontana dalla paura della violenza mafiosa, per ben venti anni non si è ritenuto di dover onorare adeguatamente la memoria dei Giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e degli uomini delle scorte, caduti vittime della vile mano mafiosa nei tragici attentati del 23 maggio e del 19 luglio del 1992. Noi sappiamo bene che questa presunta immunità dalla mafia, della quale godrebbe la nostra città, è un mito senza fondamento, come ben sanno tutti coloro che quotidianamente operano, ad ogni livello, contro ogni tipo di violenza mafiosa e per l’affermazione degli ideali di libertà e giustizia. Oggi noi abbiamo piena consapevolezza che, come affermava Giovanni Falcone, la Mafia prima ancora di essere un’associazione criminale è una mentalità. Addirittura possiamo affermare che la mentalità mafiosa inizia prima della mentalità criminale. Si può essere mafiosi e non essere criminali. Si cerca protezione, si cercano padrini, si cercano scorciatoie, non si reclamano diritti e libertà ma protezione e favori. Ecco, quindi che da questo punto di vista si può affermare che la nostra Cefalù non è per niente immune da questi fenomeni. Questa consapevolezza ci impone di non voltarci dall’altra parte e fingere di non sapere o non vedere. Per questo motivo, l’Amministrazione Comunale di Cefalù, in attuazione di quanto chiesto unanimemente, due anni orsono, anche su proposta di chi vi parla, dal Consiglio Comunale, ha voluto dedicare una Via a perenne ricordo dei Giudici Falcone e Borsellino e lo spazio antistante la sezione staccata del Tribunale alla memoria del giudice Francesca Morvillo e degli uomini della scorta morti, nell’esercizio del loro dovere nei tragici attentati di Venti anni fa. Oggi scopriamo la targa che onora i due magistrati del pool antimafia, a giorni verrà collocata una epigrafe in onore dei martiri che ho menzionato prima. A Vent’anni da quei tragici fatti che hanno segnato una delle pagine più oscure della storia italiana e, allo stesso tempo, l’inizio di una presa di coscienza civile del popolo siciliano che ha dato, e continua a dare, tanti frutti, soprattutto nelle giovani generazioni, ci è sembrato un dovere morale ricordare, attraverso il ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, tutti i servitori dello Stato, vittime della criminalità organizzata, che nonostante le minacce di morte e la consapevolezza di essere quotidianamente bersaglio della vile mano mafiosa, non si sono mai sottratti ai loro doveri, continuando a battersi, con fermezza e profondo senso delle istituzioni democratiche, per la piena affermazione dei più alti valori civili. La Via, che oggi intitoliamo, serve a ricordarci che al centro delle nostre esistenze deve sempre essere presente il diritto alla legalità, che deve diventare prassi concreta nelle nostre azioni quotidiane come dei nostri doveri d’Ufficio. Quando abbiamo pensato di indicare questo tratto di strada da dedicare alla memoria dei giudici di Palermo, lo abbiamo fatto ritenendo che la presenza della Sezione staccata del Tribunale di Termini Imerese, contribuisse a fornire una maggiore valenza simbolica al nostro gesto. Eppure per uno strano paradosso, intitoliamo la Via a pochi giorni dalla notizia della decisione del Governo Nazionale di Cancellare alcune sedi di Tribunali e le sezioni staccate di essi, tra cui quella di Cefalù. Sappiamo bene che oggi le pubbliche Amministrazioni devono agire per tagliare gli sprechi e razionalizzare i costi, penso, tuttavia, che la presenza di un luogo dove si amministra la giustizia e si affermano i valori della legalità ha una forza simbolica tale da non poter mai far ritenere la sua presenza uno spreco. Inoltre, in territori come il nostro in cui, storicamente, la mentalità mafiosa si è alimentata dalla distanza dello Stato dai problemi dei cittadini, occorrerebbe avvicinare questi ultimi alle istituzioni, favorire l’accesso alla giustizia e non il contrario. Nell’auspicare che il legislatore nazionale riveda le proprie scelte, secondo un criterio di maggiore selettività degli sprechi da eliminare, annuncio che la mia Amministrazione si farà parte attiva per chiedere l’applicazione di una proroga, per consentire, per almeno 5 anni, la permanenza della sezione staccata del Tribunale a Cefalù. |
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L'intitolazione
della strada a Falcone
e Borsellino
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Le
note del silenzio
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Si
suona l'inno nazionale
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Francesco
Barbaccia dell'Agorà
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Ha
parlato l'avv. Muffoletto
nella duplice veste
di rappresentante dell'Agorà
e di avvocato del Tribunale
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L'Avv.
Pace, Presidente dell'Ordine
degli Avvocati di Termini
Imerese
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Nicola
Pizzillo, dirigente
del Tribunale di Cefalù,
chiuso dal governo per
motivi di economicità
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Mauro
Caliò
di LegAmbiente
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Si
procede
alla piantumazione
di un albero
di ulivo
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Inizia
il corte
con la fiaccolata
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Il
grande striscione
tricolore
dei MASCI
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Il
grande striscione
tricolore
dei MASCI
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Si
sale per
via Cavour
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I
gonfaloni
delle Città
madonite
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I
Sindaci
presenti
alla sfilata
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Il
lungo corteo
in via Giacomo
Matteotti
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Il
Gruppo ARCHEOCLUB
di Cefalù
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Il
corteo in
Corso Ruggero
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Il
corteo arriva
in Piazza
Duomo
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