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062. 15/10/09. Palazzetto dello Sport: riparazioni o altro? di Saro Di Paola

 È stato a metà dicembre del 2008 che avevo avuto il sentore che a rendere impossibile l’inaugurazione del Palazzetto dello Sport di Ogliastrillo non fosse, soltanto, la mancanza del suo allaccio alla rete fognaria ma fossero, anche,infiltrazioni d’acqua al suo interno.
La notizia mi era stata data da un professionista che mi aveva chiesto di non divulgarla, trattandosi di “segreto professionale”.

Di fatto non la ho mai divulgata.
Però, dopo che il presidente Avanti aveva annunziato, prima, che l’inaugurazione sarebbe avvenuta “entro l’estate del 2008” e, dopo, “entro la fine del 2008”, con lo pseudonimo di
– paraminKiate – , il 16 dicembre del 2008, sotto il titolo : PALAZZETTO DELLO SPORT TUTTO PRONTO PER L’INAUGURAZIONE, ho pubblicato su DonLappanio un post nel quale “comunicavo” che “nel pieno rispetto dell’ANNUNCIO PRESIDENZIALE, la solenne cerimonia avrebbe avuto inizio alle ore 23,59 del 31 dicembre 2008”. Cioè all'ultimo minuto utile perchè il secondo annuncio di Avanti non si rivelasse una bufala.

Era di tutta evidenza che quel mio post, sotto pseudonimo, voleva essere assolutamente ironico e provocatorio.
Un post per dissacrare la politica degli annunci ed un post con il quale, come diciamo in certi casi, “avrei voluto fare uscire la serpe dalla tana”.
Un post che, invece, ha finito per provocare commenti altrettanto ironici e commenti, addirittura, contro DonLappanio “reo” di pubblicare “interventi inutili e declassanti”.

Ma non è, certo, per ricordare quel mio post che sto scrivendo.
Scrivo perché, per quanto ufficialmente ci è stato dato sapere, sono fermamente convinto che passerà ancora MOLTISSIMO TEMPO prima di vedere, come ha scritto Lapunzina, “sventolare sul palazzetto le bandiere acquistate dalla Provincia per oltre 4.600 euro il 30 marzo 2009 (sic !)”.
Ma non solo.
Ho, infatti, fondate ragioni per ritenere che eliminare le infiltrazioni non sarà, affatto, semplice.

Infatti, se, tra l’impresa e l’Ente, si è ingenerato un contenzioso è stato,ovviamente, perché, da una parte, l’Ente ritiene che le cause siano da attribuire ad una esecuzione non a perfetta regola d’arte delle opere e, dall’altra, l’Impresa ritiene che, avendo eseguito le opere nel rispetto del progetto e delle direttive della Direzione Lavori, le cause medesime siano da attribuire a carenze tecniche progettuali e dispositive.

L’importo di 70.000 euro previsti per i lavori di riparazione mi fa ritenere che non si tratti di “riparazioni” di poco conto come quelle che sono state eseguite alle grondaie dopo che le stesse, due volte, si sono piegate e ripiegate sotto la spinta dell’acqua piovana delle falde.
Riparazioni che sono state eseguite senza contenzioso alcuno.
Almeno per quanto se ne sia, o non se ne sia, ufficialmente saputo.
La consistenza dell’importo mi fa, personalmente, ritenere più verisimile la tesi dell’impresa.

Se così dovesse essere il rischio, o l’intoppo, più grave non sono i tempi per dirimere il contenzioso che, notoriamente in vicende come questa, sono lunghissimi.
Se così dovesse essere, a mio giudizio, il rischio più grave è quello che, anche con l’ulteriore spesa di 70.000 euro non sarà facile eliminare le infiltrazioni.
Ciò, in considerazione delle caratteristiche tecnico-costruttive, formali e sostanziali, della copertura che non sono, soltanto, quelle delle falde inclinate in laminato di rame ma sono, anche, quelle della grande scalinata e del grande spiazzale sopraelevato che fungono da copertura ad una delle palestre che sono state realizzate all’interno del Palazzetto.
Saro Di Paola, 15 ottobre 2009
Fonte: donlappanio.com