023. 06/01/2009.
Andrea Fava ricorda Nando Zannella
(Da cefalunews.net)
Zannella, che personaggio !! Un vulcano, una inarrestabile
macchina pensante, ma anche un inarrestabile realizzatore di ciò che pensava.
Fernando “Nando” Zannella. Non lo vedevo da anni, l’ho rivisto purtroppo
ieri, dopo tanto tempo, steso nella camera mortuaria dell’ospedale di Rimini,
città dove io vivo e dove lui, incredibilmente, e non per colpa sua, è venuto a
morire. Era muto, ma appena l’ho visto sembrava che mi volesse dire
qualcosa, del tipo “cosa facciamo qui, diamoci da fare, facciamo una squadra di
Basket ??” Arrivato a Cefalù a fianco della moglie, il Notaio Emilia Anastasi,
si era subito fatto notare. E come non notarlo, in un posto storicamente statico
ed indifferente come la Cefalù degli anni 80, questo “vulcano di idee” è
letteralmente esploso, portando innovazione tecnologia e nuove iniziative.
“E che problema c’è, facciamolo”. Questo era la sua frase più
famosa e ricorrente. Un vulcano in qualsiasi settore dove si cimentava, dalla
ideazione e realizzazione degli studi della moglie, alla adozione dei primi
rivoluzionari computer, alle costruzioni, e quando tutto questo non gli bastò
più, si gettò anima corpo e portafogli nella pallacanestro, regalando all’intera
città di Cefalù indimenticabili emozioni sportive che resteranno per sempre
scolpite nei nostri cuori. Come la fantastica sfida tra Cefalù e
Castellammare, finita 87 a 57 per noi, sicuramente la più bella partita di
pallacanestro mai disputata a Cefalù. Ma c’è anche il lato poco noto di Zannella
e della Moglie. Pochi infatti sanno il bene che lui ed il Notaio Anastasi
hanno fatto alla parrocchia, e pochi sanno come a Nando Zannella bastavano 5
minuti per fare arrivare (gratis) betoniere di calcestruzzo per la costruzione
di campi e campetti. A Cefalù nessun politico aveva mai fatto niente per lo
sport, e la pallacanestro viveva soltanto sulla passione di pochi eroi del
tempo, da Armando Geraci a Salvatore Marsala, da Enzo Terrasi a Enzo Spinosa al
presidente Culotta, al caro ed indimenticato Ignazio Cefalù e tanti altri
cefaludesi che non ricordo e che comunque ringrazio. Zannella reinventò il
basket, creò strutture ed organizzazione, formò uomini ed associazioni, con
pochi eroi al fianco, e la mano sempre al portafoglio, costruì la struttura
geodetica tutt’ora esistente, intitolandola ai due giocatori dell’A.S. Basket
Cefalù Carboni e Iannitti tragicamente scomparsi nella sciagura aerea di Ustica.
Zannella inventò la figura del Presidente padrone, amato, odiato, invidiato,
contestato ma incredibilmente unico. Sul campo di Cefalù abbiamo avuto
l’onore di vedere grandissimi giocatori e grandi allenatori, grazie alle idee,
alla volontà, ai sacrifici economici e alla passione di uomini come Nando
Zannella. Quello che successe a Cefalù durante la fantastiche partite di
pallacanestro rimarrà indimenticabile. Notai, Avvocati, Industriali, Uomini di
Cultura e distinti Professionisti, durante le partite si trasformavano, urlavano
e tifavano all’impazzata, sudavano e si accanivano dal settore delle tribune,
forse più di quanto non facevamo noi “ultras” dalle gradinate. Ma per la
prima volta tutti noi eravamo felici e finalmente orgogliosi di appartenere alla
nostra Città, e di gridare, anche senza voce, il nome di Cefalù - Cefalù in giro
per tutta Italia. Soltanto dopo Zannella altri uomini, come Pasquale Curcio,
scesero in campo per lo sport cefaludese. E per chiudere vorrei citare un
episodio, capitato durante una partita di pallacanestro a cui assistevo vicino a
Nando Zannella. Il Basket Cefalù stava perdendo una partita, credo in Molise,
perché nell’altra squadra c’era un giocatore, una specie di fenomeno, che
segnava canestri da qualsiasi punto del campo. Io facevo le radiocronache delle
partite, ed in diretta gli dissi “Presidente Zannella, oggi abbiamo perso per
colpa di quel giocatore, ma chi è ? “Non mi interessa chi è “, mi rispose.
Tanto il prossimo anno giocherà a Cefalù. E fu così. Quel giocatore si chiamava
Donato Di Monte, il più grande giocatore di Basket che abbia mai giocato a
Cefalù. Zannella era così. “E che problema c’è, facciamolo”. Ciao
Nando, grazie davvero per tutte le emozioni che ci hai regalato. (Andrea Fava)
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