Nel C.U. n. 119 il Giudice Sportivo della Lega Calcio ha predisposto la ripetizione della partita
tra Stella d’Oriente e Pallavicino, sospesa dall’arbitro al 91’, al primo minuto dei
quattro di recupero. L’arbitro era stato colpito da una pietra in volto,
lanciata “da soggetto non identificato”, che aveva causato un copioso
sanguinamento.
Il G.S. giustifica questa decisione per la “mancanza di ogni
certezza sulla paternità dell'inqualificabile gesto, al di là di ipotesi
puramente accademiche e facilmente confutabili in termini di diritto”.
E’ evidente che questa sentenza avvantaggia qualcuno e
penalizza qualche altro. Infatti al momento della sospensione il risultato era
1-2 a
favore del Pallavicino e, ricordiamo, mancavano solo 3 minuti al fischio
finale.
Con questa sentenza ogni volta che una squadra perde, si autorizza
il tifoso esagitato a prendere l’arbitro a sassate e a mandarlo all’ospedale.
L’unica precauzione che deve prendere questo tifoso è quella di non far capire
la paternità del gesto: insomma uno si mette in una zona neutra dove non ci
sono altri tifosi, non parteggia per nessuno e l’arbitro così non capirà mai da
quale tifoseria verrà colpito. In questo modo il Giudice ti farà ripetere la
partita e la tua squadra non perde l’incontro né sul campo, né a tavolino.
E’ una vera istigazione alla violenza, e noi siamo nettamente contrari!!
Il Giudice doveva assolutamente colpire la Società che in quel
momento aveva l’interesse a fare questo, e cioè la squadra perdente. Insomma
che motivo aveva la squadra in vantaggio di colpire l’arbitro con la
probabilità di fare sospendere una partita quasi finita?
In ogni caso, per evitare questi episodi inqualificabili si
dovrebbe applicare il regolamento che prevede la eventuale ripetizione della
gara riprendendola dal minuto in cui è stata interrotta, in questo caso solo
per i tre minuti restanti.
Una decisione scandalosa e pericolosa che oggi sembra davvero
anacronistica.
Per la vicenda in questione, che è lo spunto di una discussione di
carattere generale, il Giudice non ha sancito alcuna sanzione contro nessuno.
Né squalifica del campo, né ammenda per comportamento antisportivo degli
spettatori, né sanzione per mancanza della forza pubblica, insomma come se
nulla fosse successo! Sembra che colpire l’arbitro a sassate si può fare, tanto
si rimane davvero impuniti.
Da quando è scoppiato il terribile caso del commissario Raciti, la Lega dovrebbe combattere in
tanti modi la violenza con pene molto pesanti in guisa che ognuno, tifosi
oppure a volte dirigenti mascherati da tifosi, ci pensino due volte prima di
agire in maniera sconsiderata ed inqualificabile. (Armando
Geraci)
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